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“Noi non abbiamo paura”: scuola di legalità alla Battisti-Ferraris
Si concluderà lunedì 3 aprile con la testimonianza della prof.ssa Tiziana Palazzo, moglie del biscegliese Sergio Cosmai, direttore del carcere di Cosenza e vittima di un agguato mafioso, il percorso di educazione alla legalità che ha coinvolto gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Battisti-Ferraris”.
Il progetto, intitolato “Noi non abbiamo paura”, è frutto di un complesso lavoro, articolato in percorsi differenti per classi, curato dalla professoressa Rosalina Rigante. Trattando tematiche nodali quali il rispetto delle leggi e delle regole di convivenza civile, il bullismo e il cyber bullismo e la mafia, la proposta educativa ha messo sotto la lente d’ingrandimento il concetto di illegalità a 360 gradi. La mafia, difatti, non è solo quella delle lontane organizzazioni criminali, ma ogni forma di sopruso e violenza anche a livello locale.
È fondamentale che gli adolescenti imparino ad assumersi le proprie responsabilità e sviluppino senso civico e la scuola, in quest’ottica, ha il dovere di educare gli alunni al rispetto della dignità di tutti gli esseri umani e all’osservanza delle norme che regolano una corretta convivenza civile.
Nel progetto sono stati coinvolti attivamente i rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’unità cinofila ed è stata favorita la riflessione e la discussione degli alunni attraverso la visione di film a tema e la lettura del romanzo di Luigi Garlando “Per questo mi chiamo Giovanni”.
Tutti gli studenti delle terze classi hanno assistito ad incontri con personalità ed esperti sull’argomento come il prof. Michele Spadavecchia, che ha chiarito il fenomeno storico meridionale del brigantaggio; don Franco Lorusso che ha parlato di devianza minorile attraverso racconti di esperienze; Antonella Zagaria, presidente dell’associazione Libera di Bisceglie, che ha spiegato ai ragazzi cosa fossero le infiltrazioni illecite sul territorio; le dott.sse Luciana Ferrante e Roberta Savelli, che hanno disquisito rispettivamente sulla legalità e sul bullismo; l’ex dirigente scolastico Giuseppe Acquaviva che ha illustrato le misure di prevenzione dalla famiglia, alla scuola alla società.
Nella realizzazione delle attività, che nei prossimi anni coinvolgeranno anche i genitori, hanno collaborato i docenti Teresa Cosmai, Tatiana Dell’Olio, Antonella Di Terlizzi, Angela Minervini, Lina Nichilo e il dirigente scolastico Maria Sciancalepore.
«Il progetto-ha spiegato la referente –nasce dalla consapevolezza della nostra scuola di far crescere tra i giovani la cultura dei valori della convivenza civile e del rispetto delle regole, al fine di conoscere e trasmettere i principi della democrazia, dei diritti di cittadinanza e del rispetto degli altri. Condannando la violenza e privilegiando la solidarietà, promuovendo l’integrazione e il confronto, la nostra scuola ha inteso fornire una nuova opportunità di formazione per gli alunni, come stimolo alla maturazione personale e al ruolo attivo di cittadino responsabile, misurandosi su un problema attuale e delicato quale quello della legalità. A conclusione di questo percorso, auspichiamo che i nostri alunni possano riconoscere e combattere l’illegalità per porre le basi per un Paese più giusto e libero».
L’ultimo appuntamento del percorso educativo sulla legalità permetterà agli studenti di conoscere l’attore Pierluigi Corallo che parlerà delle esperienze di rappresentazioni sceniche sul tema.
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