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Lettera aperta a Giovanni Papagni
Stimatissimo Giovanni Papagni,
ho letto con piacere l’intervista a te fatta dalla giornalista Serena Ferrara. Invio alla tua attenzione la mia riflessione.
Caro Giovanni, anche a Bisceglie la sfera della politica dei partiti è mancanza di etica e di giochi sempre più luogo di trasformismo, cambi di rotta e improbabili alleanze. La totale mancanza di etica e la perdita degli ideali hanno reso l’ambito politico un arido terreno di giochi tra lobby. Anche da noi l’interesse privato è ormai l’unico obiettivo. Il Partito Democratico nazionale, regionale e locale non è più, da tempo, un Partito di Sinistra (con la “S” maiuscola). E neanche con la “s” minuscola! Il mitico e glorioso Partito Comunista Italiano (Pci), oggi Pdci, è assente, quasi defunto. Purtroppo! Oggi sempre più i deboli, gli emarginati sono lasciati a se stessi, da soli. “Che fare ?”, dicono non pochi concittadini di Sinistra e progressisti liberali. Il PD ormai è un partito (nazionale, regionale e locale), guidato da liberisti alla Berlusconi, non da liberali. Al contrario il Pdci nazionale, regionale e locale, Sinistra Ecologia Libertà, Verdi e Sessantottini Marxisti-Leninisti avanti negli anni, mai pentito come lo scrivente, dovrebbero riunirsi per rappresentare una politica per i più deboli, per gli “ultimi” (Vangelo). Oggi, stimatissimo e credibile Giovanni, “senza se e senza ma” e più di ieri abbiamo bisogno di una forza Comunista, di una Sinistra con la S maiuscola che traccino una rotta alternativa a questa infame deriva neoliberista capeggiata dal Segretario del PD Matteo Renzi. “Dobbiamo riorganizzare anche da noi una Sinistra antiliberista in alternativa al PD. Attenti: i due Mattei (il Premier e il capo della Lega) la pensano esattamente allo stesso modo. Allora lasciamo anche i tanti Renzi e Bersani… biscegliesi e il loro gruppo dirigente ai deliranti accordi elettorali con gli eredi della peggiore democrazia cristiana locale.
Con sensi di distinta stima, Mimì Capurso