Breaking News
Biscegliese dell’anno 2017, al voto dei lettori 52 persone e realtà biscegliesi
Abbiamo traslocato: dal Primo Maggio siamo su www.bisceglieviva.it
Prospettiva Nevskji, a teatro arrivano Enzo Schiavulli e la Compagnia EZ3
Rifacimento strisce blu: scattano i divieti temporanei di sosta
“Come fare il pediatra e vivere felici”: Pierangela Rana si racconta in libreria
Al Garibaldi torna “Prospettiva Newskji”, quattro giorni all’insegna della danza contemporanea
BLOG | La compartecipazione al piano sociale di zona, i soldi che c’erano e un nemico utile
Pulizia delle strade, l’idea: divieti di sosta alternati per consentire un lavaggio più accurato
CENTROSINISTRA, EUROPEE COME PRIMARIE PER LE REGIONALI 2015
I più attenti l’avranno notato e pensato. Il Partito dei comunisti italiani non fa parte del cartello elettorale “L’altra Europa con Tsipras”, nel quale Sel, sotto mentite spoglie, ha deciso, con un legittimo calcolo politico e tattico, di presentarsi evitando accuratamente di schierare i “big” nelle liste per le elezioni europee del 25 maggio.
Il timore di rimanere sotto la soglia nazionale di sbarramento del 4% e non conseguire l’elezione di alcun parlamentare europeo per l’Italia è piuttosto fondato. Non fa bene alla salute cagionevole di questo schieramento, nel quale spicca il nome di Barbara Spinelli, candidata nella circoscrizione meridionale, la lacerazione col Pdci.
La ribalta continentale evidentemente ispira la sinistra radicale italiana a dividersi e farsi del male. Clamoroso, alle europee del 2009, quanto furono capaci di combinare Sel, Rifondazione comunista e Pdci, che scelsero di non presentarsi insieme ma in due liste separate e praticamente contrapposte, raccogliendo rispettivamente il 3.4 l’accoppiata Ferrero-Diliberto e il 3.1 Nichi Vendola, col risultato di aver sprecato due milioni di voti totali senza dare a questi una rappresentatività al parlamento europeo…
La storia si ripete con la variante dell’esclusione a priori dei Comunisti italiani. Che sul territorio nazionale hanno meno consensi di Sel ma a Bisceglie sono altro. Sono il partito di Franco Napoletano (e di Giovanni Valente, a quanto pare rientrato nei ranghi della politica attiva dopo una pausa), presidente del consiglio comunale, in rottura prolungata col Partito Democratico, continuamente preso di mira dai ragazzi del circolo Idv “Peppino Impastato”, avversato dai “compagni” di Sel.
Che fine faranno, il 25 maggio, quei 2258 voti che nel 2009 valsero il 9% al Pdci-Rifondazione? Quanti di loro sceglieranno di non recarsi alle urne? Quanti voteranno il Movimento 5 stelle?
Sullo sfondo di una campagna elettorale a ritmi blandi, quasi immobile, una luce sembra riflettere la mai troppo nascosta insofferenza del “resto del centrosinistra” nei confronti dell’ex primo cittadino. Un uomo che ha dovuto fare il sindaco praticamente da solo per dieci anni e sul quale la città si è sempre divisa: per alcuni è stato costretto dalla pochezza dei suoi alleati dell’epoca, per altri ha voluto imporre le sue idee personali nell’amministrazione comunale.
Il “resto del centrosinistra” ha avuto diverse opportunità a disposizione per smentire il legittimo sospetto del complesso d’inferiorità nei confronti di Franco Napoletano. Le ha mancate tutte, con l’aggravante che l’elezione dell’ex sindaco a presidente del consiglio comunale ha persino allargato lo spazio politico di manovra per fare opposizione a quella che, sapendo di banalizzare, definiscono un’amministrazione “di centrodestra”.
Il dato politico sensibile dell’appuntamento del 25 maggio è che per la prima volta Pd, Sel e Idv biscegliesi potranno misurare con l’elettorato il loro valore in città in assenza di un preciso impegno da parte di Franco Napoletano, che non ha nessuno da sostenere alle europee.
Il Partito Democratico non può nascondersi: ha il dovere di un risultato significativo. Elena Gentile e Gianni Pittella non sono due soggetti calati dall’alto ma le persone che i dirigenti biscegliesi hanno deciso di supportare anche per testimoniare il loro valore.
Ancora pochi giorni e saranno più chiari i mutamenti nei rapporti di forza interni e la variabilità delle geometrie che potrebbero tornare utili in vista dell’appuntamento delle regionali, che per i politici biscegliesi sono come il “Gran Galà”: dici sempre che non ci vuoi andare ma in realtà ti prepari da un anno prima.
More from my site

Chi è Vito Troilo
Giornalista pubblicista. Caporedattore, oltre che responsabile della redazione sportiva, di Bisceglie in diretta. Si occupa di cronaca, attualità, politica e spettacoli oltre che di sport. È grande appassionato delle tematiche che riguardano l'Europa orientale. Ha praticato calcio, pallacanestro e atletica leggera, è stato allenatore e dirigente di pallacanestro. Ha cominciato a scrivere articoli all'età di 10 anni. Ha collaborato con diversi quotidiani, tv, radio e riviste specializzate. Ha realizzato centinaia di telecronache e radiocronache sportive. Cura uffici stampa e campagne promozionali.