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CDP, LA CASSAZIONE CONFERMA IL SEQUESTRO DI 27.5 MILIONI DI EURO
Rimangono bloccati i conti scoperti a Guidonia
La Corte di Cassazione ha rigettato, ritenendolo inammissibile, il ricorso dei legali della Casa Divina Provvidenza che avevano chiesto il dissequestro della somma di 27 milioni e mezzo di euro depositati presso alcuni conti della casa di procura “Istituto suore Ancelle della Divina Provvidenza” di Guidonia.
La sentenza dà ragione alla procura della repubblica di Trani, che dispose il blocco del conto nello scorso mese di luglio. Il provvedimento fu confermato anche dal tribunale delle misure reali di Trani, secondo cui la casa di procura sarebbe uno strumento attraverso il quale la Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza avrebbe, fin dal 1999, distratto o nascosto «fondi ad essa appartenenti, anche al fine di metterli al riparo da eventuali azioni esecutive di fornitori e/o altri creditori. Perciò i rapporti bancari e/o finanziari sequestrati sono direttamente riconducibili all’unico ente in concreto esistente e operante, ossia alla Congregazione» scrissero i membri del collegio (presidente Filippo Bortone, giudice Lorenzo Gadaleta, relatore Andrea D’Angeli).
I giudici della cassazione hanno valutato quanto emerso dagli atti, in particolare i documenti acquisiti dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Bari. I militari hanno sottolineato come la responsabile legale di casa di procura fosse anche economa generale della Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza. In seguito a controlli si è scoperto che in via Pantano 35 a Guidonia, indirizzo della sede della casa di procura, non c’è alcuna struttura riconducibile a suore.
La Casa Divina Provvidenza è sotto la gestione di Bartolo Cozzoli, commissario straordinario per l’Ente da dicembre in seguito a nomina del ministero dello sviluppo economico. La Congregazione delle Ancelle della Divina Provvidenza è sotto la diretta supervisione del Vaticano, che già in ottobre aveva nominato commissario monsignor Luigi Martella, vescovo di Molfetta.
La procura della repubblica di Trani, col procuratore Carlo Maria Capristo e l’aggiunto Francesco Giannella, ha chiesto il fallimento dell’Ente già nel giugno 2012, sostenendo l’insolvibilità della situazione debitoria (oltre 500 milioni di euro nei confronti di Inps, Agenzia delle Entrate, altri enti pubblici e fornitori). La contromossa dell’Ente di ricorrere al concordato preventivo in continuità aziendale è stata del tutto inutile e si è puntato sull’amministrazione straordinaria.
Oltre ai 27.5 milioni di euro sequestrati complessivamente nei tre conti della casa di procura a Guidonia (in ottobre fu ascoltato anche il popolare giornalista Gianluigi Nuzzi come persona informata sui fatti), nello scorso febbraio sono stati bloccati altri 750 mila euro sulle coordinate bancarie di due onlus (“Istituto Don Pasquale Uva Casa Divina Provvidenza” con sede a Bisceglie e “Istituto Don Pasquale Uva Onlus” con sede a Potenza).
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Chi è Vito Troilo
Giornalista pubblicista. Caporedattore, oltre che responsabile della redazione sportiva, di Bisceglie in diretta. Si occupa di cronaca, attualità, politica e spettacoli oltre che di sport. È grande appassionato delle tematiche che riguardano l'Europa orientale. Ha praticato calcio, pallacanestro e atletica leggera, è stato allenatore e dirigente di pallacanestro. Ha cominciato a scrivere articoli all'età di 10 anni. Ha collaborato con diversi quotidiani, tv, radio e riviste specializzate. Ha realizzato centinaia di telecronache e radiocronache sportive. Cura uffici stampa e campagne promozionali.